giovedì 27 settembre 2007

De emo natura

Riporto - dopo averlo revisionato da errori di battitura e di sintassi vari ed eventuali - questa testo scientifico, che circola nelle catene di Sant'Antonio via email.

Innumerevoli sono le teorie attorno all'origine del termine emo.

Secondo l'opinione più diffusa tra gli scienziati giapponesi, la parola emo deriva da una corruzione del termine zoologico "emù", e viene usato per indicare un suono simile al gracchiare di morte di un emù.
Altri pensano sia l'abbreviazione di scemo.
Recenti studi filologici indicano che il termine emo deriva dal greco, e non dal latino. Si pensa sia un riferimento al sangue (dal greco εμός / emos) che disperdono ogni giorno per le strade; gli emo infatti sono i principali donatori dell'AVIS.

Nemmeno agli emo piace la musica emo, infatti si deprimono per questo.
Agli emo maschi piace indossare capi neri abbinati a colori sobri, soprattutto sui loro capelli, come il fucsia o il viola elettrico.
Gli emo tendono a pettinarsi con la frangetta che gli copre un occhio, facendoli sembrare orbi o dei ciclopi. Qualcuno pensa che questo taglio di capelli sia dovuto ad una mancanza di autostima, ma si dice che lo "stile" emo sia solo una copertura per giovani orbi. Più nello specifico, nessuno ha la certezza che abbiano due occhi (forse anche loro si masturbano spesso). Altri sostengono che sia solo un escamotage per andare a sbattere contro ogni spigolo, in modo da procurarsi lividi neri ben visibili attorno agli occhi, che spacciano per raffinato trucco.
Le femmine, invece, mancano totalmente di buon gusto e autostima. Indossano scaldamuscoli che nascondono le ferite, anche se si curano che "inavvertitamente" scivolino via, in modo tale da mostrare i tagli o da fornire una buona scusa per iniziare a parlare del fatto che si tagliano.
Tutti questi tipi sono accomunati dal fatto di fotografare solo un lato della propria faccia, come gli egiziani.
A scuola vengono pestati dai truzzi, dai punk, dai metallari, dai rapper, dai rocker, dai gabber, dai grunge, dai comunisti, dai boy scout, dagli scoiattoli e dai testimoni di Geova, a volte anche dai professori, dai bidelli e dai banchi.
Cadono quindi in depressione, e cercano di lenire la stessa ritrovandosi con i loro amici di fronte al più vicino McDonald, dove però si limitano a vagare in tondo come foche depresse senza mangiare nulla.
Un altro posto di interesse è, in effetti, il loro cesso. Si divertono a fotografarsi nello specchio del cesso, mostrando spesso il flash, e raramente i loro tagli. Infatti è risaputo che gli emo non sono capaci di fotografare.
Se dopo questa attenta descrizione non avete ancora inquadrato il soggetto, basterebbe buttare l'occhio (non letteralmente, che poi mi diventate orbi come loro), su MySpace, luogo che infestano con parole sanguinanti su sfondi neri, con immagini sanguinanti e nere, link sanguinanti e neri e canzoni allegre come il Requiem di Mozart. Si consiglia di abbandonare immediatamente questi blog tetri appena entrati: purtroppo, spesso l'unico modo per farlo è formattare l'hard disk.

E ora altre notizie sull’accoppiamento degli Emo…

Quando mammina-emo e papino-emo si "amano" e la passione raggiunge il culmine, accade l'accoppiamento.
È molto difficile che un bambino emo nasca, poiché il 99,999% degli spEMOatozoi (come vengono chiamati dagli emo) dell'esemplare maschio di emo si suicidano prima di arrivare all'ovulo dell'esemplare femmina.
Dopo il sano rapporto i due tipicamente si mollano con motivazioni tipo «Sono troppo emo per l'amore» (= «mi sono accorto di essermi sbattuto un cesso pauroso» oppure «Siamo arrivati al culmine del nostro Emore» (= «la tua amica è proprio figa!»). Così l'emo mollato avrà un buon motivo per piagnucolare e tagliarsi, nonché sfogare il suo tormento nella musica dei Mai Chemical Romanz o girovagando intorno al più vicino McDonald.

Per quanto riguarda il resto…
  • In "Spider Man 3" gli sceneggiatori hanno giustamente ritenuto opportuno rappresentare Peter Parker malvagio come un emo.
  • Volto emaciato, espressione assente, lame sempre a portata di mano e visibili cicatrici su tutto il corpo: Edward "Mani di Forbici" è da sempre un modello per gli emo.
  • A volte gli emo trovano il modo di infiltrarsi anche in prodotti per bambini, come "Alla ricerca di Emo", il cui protagonista non è in grado di muovere la pinna malata (chiaro riferimento agli sfregi ai polsi).
E ora alcune motivazioni…

Perché odiare un emo?
  • Perché vogliono essere odiati. Se noi non li odiamo loro non esistono, e siccome loro vogliono esistere noi dobbiamo odiarli.
  • Perché odiare un emo significa aiutarlo a crescere. Se nessuno ci avesse presi in giro da piccoli, ora non saremmo un po' più maturi.
  • Perché è estremamente divertente.
  • Perché è ciò che ti mette il sorriso al mattino
Perché non odiare un emo?
  • Perché sono una specie protetta.
  • Perché rendono florido il commercio delle lamette.
  • Perché sennò chi pigliamo per il culo?! Preferisci essere tu il nostro prossimo obbiettivo?!
  • Perché siamo tutti uguali e viviamo in un mondo con i coniglietti rosa e l'arcobaleno ci circonda d'allegria.
  • Perché prima o poi si uccideranno. Teoricamente.

1 commento:

General_De ha detto...

appena ho letto il titolo ho pensato che mi si stesse dando dell'emo! cmq, tanto per l'informazione IO la frangietta la ho, ma per nascondere i brufoli dovuti alla mia recente pubertà!