Sei carico perché da un mese hai i biglietti per uno dei 3 concerti dei Kooks, additati come rivelazione del rock d'oltremanica, e ne sei soddisfatto e orgoglioso perché quello di Roma è andato sold-out, pronto a dire "Io, a Bologna, c'ero".
Dopo una corsa per fermate dei bus guidati dal Fe, in uno stato di "What a ocetti!", arriviamo all'Estragon, infreddoliti come non mai. Pochissima fila, entriamo. Un po' di preparazione per le 2 band di supporto, che suonano fino alle 22:45, poi attesa, vogliamo vedere i Kooks. Si fanno aspettare i fanciulli, che escono sul palco soltanto dopo le 23 e qualcosa. Stormi di ragazzine inglesi house-style emettono sibili che raggiungono le frequenze degli ultrasuoni, e durante le canzoni improvvisano un "saltiamo e diamoci leggere spallate che se ce le diamo più forti cadiamo e ci roviniamo le unghie" che mi rifiuto di chiamare "pogo".
Musicalmente i baldi giovani promesse dell'indie-rock sono ineccepibili, il suono è carico, il cantante ha una bella voce (più matura di quanto ci aspettavamo dopo averlo visto) e si permette qualche "virtuosismo" vocale.
Ma ecco la pecca: pensa di essere un misto tra Elvis, Michael Jackson, John Lennon... insomma, si sente Dio in terra. Dopo una dozzina di canzoni (con 3 inediti), pausa compresa, fa un discorso in un inglese biascicato convinto di non essere capito dove dice che siamo troppo freddi e così lui non va avanti, fa l'ultima canzone, spegne il microfono, va da uno dei musicisti facendo il segno del "annàmosene" e abbandona il palco con i suoi compari.
Allora. Avete fatto tipo 12/13 canzoni perché NON ne avete di più all'attivo, non fare il figo. Eh.
Comunque, appena loro hanno lasciato lo stage ecco che attacca il DJ, e la serata prende una buona piega. OK Go!, Arctic Monkeys, a lungo andare si arriva addirittura a Scissor Sisters, Underworld (mash-uppato con "Right here right now" di Fatboy Slim e "Who said" dei Planet Funk), e Prodigy. Tutto mentre il Fe fa conoscenze in giro e millanta numeri di telefono.
Riassumendo, bella serata assieme agli amici in un locale che riprodurremmo volentieri anche nelle nostre amate terre supperimonti previo mutuo, ma ai Kooks voto 6-, altezzosi.
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